Arte

“Il Colore”
di Mario Maccatrozzo

OLII ED ACQUERELLI

Presso Villa Orsini di Scorzè, con il Patrocinio del Comune di Scorzè e Assessorato alla Cultura è stata inaugurata sabato 10 dicembre alle ore 18.00 la mostra del Maestro Mario Maccatrozzo. L’organizzazione e la direzione artistica è stata curata dal sig. Luigi Pizzo. La rassegna rimane aperta fino a domenica 8 gennaio.


Mario Maccatrozzo: "Venezia"

Colori primari, colori secondari, colori caldi, colori freddi, nella tavolozza di Mario Maccatrozzo dialogano per richiamare sensazioni istintive, che di getto si legano al vissuto, alla vivacità dell’animo: “il colore è la mia voce” così afferma Mario quando deve parlare di sé, “questo è il mio modo di esprimermi”.


Mario Maccatrozzo: "La deposizione del Pordenone"

In realtà nelle sue opere si ritrova il suo mondo: la famiglia, la casa, gli ambienti a cui è legato, i paesaggi, gli eventi che hanno toccato la sua sensibilità, le nature morte riprese tra elementi della sua storia e angoli a lui cari, la religiosità, le tradizioni, sé stesso con gli autoritratti, la saggezza di quel mondo contadino ricco di storia e di una cultura personale, gli amici e i ritratti di molti di loro.


Mario Maccatrozzo: "Po di Goro"

Il tutto è visto come movimento di colore, ciò che viene descritto è un pretesto per dialogare con la tavolozza, per raccontare quel particolare attimo in cui l’emozione viene realizzata nella tela, dove al lato figurativo, ben riconoscibile, si affianca l’espressione dell’Artista, le suggestioni che in breve lo incantano e lo portano ad esprimersi istintivamente e di getto, senza perdere l’incantesimo e l’attrazione di fermarlo  nella sua tela.


Mario Maccatrozzo: "Composizione di frutta"


Mario Maccatrozzo: "Vaso di ortensie"


Il dialogo si fa forza nell’intensità dei verdi, dei rossi aranciati, in contrapposizione fra di loro per suscitare quel gusto che viene dalla sfida del soggetto, poi il blu e gli ocra, che alimentano la malìa, il tutto partendo dalla luminosità dello sfondo, dal bianco che assorbe il colore e poi nelle sfumature da prima più dolci e poi gradatamente nell’intreccio più fantasioso e nella mescola cromatica più intensa.


Mario Maccatrozzo: "La mia sedia preferita"

Il pennello scorre nei particolari, nei tratti essenziali che delimitano il soggetto, ad una visione appena accennata graficamente si fa sempre più spazio l’intensità della pennellata.  Così Mario continua il suo dialogo con i colori, si interroga chiedendosi se veramente è riuscito a trasmettere la visione, le sensazioni e la vitalità che fanno parte della sua essenza personale.


Mario Maccatrozzo: "Madonna con il Bambino"

Ogni richiesta è una sfida per misurarsi con sé stesso, con la voglia di fare di gustare il nuovo. Se il suo punto forte è l’olio, non demorde di cimentarsi con l’acquerello, dove le scelte dei soggetti, lo studio dei colori non perdonano. Deve avere ben chiaro il progetto e l’insieme che intende realizzare, il gioco dei contrasti lo porta a costruire una gamma di elementi in cui il cammino del pennello, le ombre ed i chiaroscuri sostengono la profondità, l’aspetto tridimensionale alimenta il movimento con una prospettiva  mossa nel colore e con il colore.


Mario Maccatrozzo: "Vilotta di Falcade"


Mario Maccatrozzo: "Sant'Anna (Oasi di pace)"


L’aspetto tecnico è supportato dall’esperienza e dal piacere del nuovo o dal ritorno al passato, a quelle esperienze in cui ha saputo costruire l’identità di un fatto. Nelle sue realizzazioni troviamo spesso l’esigenza del “momento” di provare : l’olio, l’acquerello,la matita,l’affresco,  la pittura a muro, la scultura, dalle piccole alle grandi dimensioni, rispondendo all’esigenza di una richiesta, di un perché  che lo ha avvicinato ad un evento.
La ricerca del nuovo è spesso frutto di cambiamenti sociali, di stimoli che lo toccano, di prove emotive che riesce a vedere solo con i suoi occhi e nella dimensione interiore che lo porta a costruire quella sintesi d’insieme che appartiene al suo percorso artistico, nella luce e nel cromatismo delle vedute. C’è una circolarità nello spirito di Mario, espressa attraverso la sintesi della luce che dà forma al soggetto, che in essa trova il punto di partenza e di arrivo.


Mario Maccatrozzo: "Il mandolino"

Non smentisce mai la sua realtà e la vita familiare, il ricordo è il compendio di un insieme attraverso il quale la storia diventa testimonianza di valori a cui l’artista non potrà mai rinunciare come musa ispiratrice delle  sue opere.

Lidia Mazzetto